Mari difficilmente navigabili i nostri, costellati da micidiali trappole, correnti avverse, popolati da infami creature e da diligenti agenti governativi sempre pronti a riscuotere gravosi balzelli per la licenza marittima.
La navigazione poi, e' sempre con piu' facilita' smarrita e la bussola, con cui si e' programmata la direzione dell'itinerario da seguire, viene agevolmente compromessa da faziosi campi magnetici o gli audaci marinai, stanchi e demotivati, divengono vittime di tentatrici sirene, terminando la loro avventura su qualche isola deserta dove trascorrono i loro ultimi giorni sodomizzati a sangue da qualche tribu' indigena.
I nostri due vecchi lupi di mare invece, barra a dritta e vento in poppa, continuano il loro viaggio con un antico e mai scalfito entusiasmo, dimostrando come e' possibile portare avanti progetti longevi, senza necessariamente uscire dalla rotta prefissata, arricchendo il proprio bagaglio umano nei porti in cui hanno fatto tappa, imbarcando nuovi compagni e mantenendo soprattutto intatti gli ideali che li avevano ispirati quando decisero di levare l'ancora per la prima volta.
Un 7" compartito insieme, per sottolineare un legame forte fra le due bend, d'amicizia e d'affinita' di pensiero, condividendo una concezione di musica slegata da qualsiasi mentalita' di marketing, di lucro, di sottomissione economica dell'arte che la degradi a puro e vuoto "prodotto di mercato", legandola invece a gesti, incontri umani vissuti, al quotidiano.
"Insurrezione", nella convinzione di punk hardcore ancora come fenomeno scomodo, di reazione, "vettore politico-ideologico", non di musica solo fine a se stessa, ma espressione indomita del proprio pensiero, slegato da logiche istituzionalizzate, furia iconoclasta, naturale diramazione del proprio vivere comune, giorno per giorno.
Si parte: incominciano gli ascolani, privi per la prima volta in un album in studio di Carlo Cannella, cantante storico e voce distintiva nel suono della bend; raccolgono la sfida e ne escono alla grande, hc vecchia scuola, veloce e diretto, suono compatto, una sezione ritmica da paura supporta le sfuriate della chitarra che riversa ondate di emozioni, seguita a ruota dal basso. Quattro calci volanti di Chuck in pieno volto non farebbero lo stesso effetto, difficile riuscire a scegliere un episodio su tutti, messaggi incisivi, ragionati, mantengono immutati i livelli di proposta contenutistica che caratterizza gli Affluente da sempre, mutando si la maniera in cui vengono espressi, ma cosi' come la tonalita' della voce il tutto sembra solo "differente", come sono le persone dopo tutto.
Io personalmente ho notato un intreccio forte nei contenuti espressi partendo da una manifestazione del proprio intento musicale "sempre di nicchia, ma in modo autentico, con le persone contatto fisico", una critica allo stile di vita dell'uomo comune, imprigionato dal suo stesso voler apparire, attacchi feroci alla necessita' di sviluppo economico a tutti costi e lo stravolgimento che quest'imposizione porta: "sviluppo infinito in un mondo finito"..."rallenta" ed infine un grido forte ed alto a riappropriarci di noi stessi, dei nostri istinti, spesso repressi perche' non conformi, non ben visti: "dieci crimini al giorno e saremo nostri".
Ecco e' ora il turno dei Contrasto. Hc d'impatto, potente, folate fortissime, difficile riuscire a respirare, un continuo bombardamento, ininterrotto; riescono a passare con estrema facilita' da attimi di pura bufera in cui prevale l'impazzita sezione ritmica, a momenti in cui si resta sospesi, fluttuando tra i nostalgici riffs delle chitarre. Un'ira antica vomitata al suo culmine, amplificata dalla grezzezza espressiva strumentale, una voce roca a tratti urlata rafforza il senso d'oppressione che aleggia o esalta rabbiosamente le corse contro vento, senza mai demordere.
Anche per loro quattro episodi compositivi ben riusciti, proiettili schermati che trapassano la carne, squartandola; testi poetici, intrisi di ferocia, espliciti nelle condanne, ma altrettanto liberi di correre tra le nostre emozioni, lasciandosi modellare dai nostri sentimenti.
Per chi ha avuto poi la possibilita' di vedere dal vivo entrambi i gruppi, penso concordi con me nel dire che la carica vitale, la voglia d'espressione non sia mutata, ma rimane forte, cosi' come lo sono le emozioni trasmesse e la determinazione nel continuare a credere che valga ancora la pena.
Concludendo, gli arzilli ragazzi ci hanno riservato proprio una bella sorpresa, di quelle che solo l'accaci' italico e' ancora in grado, per fortuna, di serbare: supportare e' un dovere costituzionale!
Pierkna

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Affluente - 10 Crimini Al Giorno
Contrasto - Cristo In Mutande/In Silenzio

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