Stavolta tornano sulle nostre pagine grazie a Governo Ombra...The Krushers For U.S.A., ultima autoproduzione registrata e mixata a Dicembre 2008 presso gli '80 Studio di Agrigento.
Il gruppo e' ancora formato da Tony, ribattezzatosi per l'occasione Antoninejhad SilenzioStampa alla voce, Giuseppe e Ur alla chitarra e al basso e Skizzo alla batteria.
In scaletta ci sono sei tracce per una durata complessiva di poco inferiore ai quindici minuti. Come anche per i dischi precedenti, dei quali si anche e' parlato negli anni scorsi, questo album si caratterizza per il taglio particolare insito nei pezzi, aspetto che ha sempre contraddistinto i The Krushers forse facendo risultare i loro discorsi talvolta disorientanti. E' questo che ha sempre colto la mia attenzione, il loro impegno a maturare le proprie posizioni di pari passo con l'esecuzione strumentale, creando una sintesi di parole e suoni che davvero emerge in un panorama musicale che recentemente si e' un po' appiattito.
Per gli amanti delle etichette, le sonorita', nello specifico, sono quelle tipicamente thrashcore classe anni '80 con un cantato rigorosamente in italiano e in due casi anche dialetto.
Tornando alle tracce, e' "Classe operaia" ad inaugurare l'ascolto. Intro a tema, tratta da La Classe Operaia Va In Paradiso, frase che gli agrigentini giustamente ripudiano. A quanto pare adesso il "militina" di petriana memoria vota la Lega ma, avesse invece votato Rifondazione, come dice il testo, non avrei trovato molte differenze. Il pezzo scorre via veloce, molto lineare, e presenta un'analisi della classe lavoratrice odierna, impegnata a tener salde le catene della propria schiavitu'.
"Occidente" e' uno di quei testi che mi disorienta, in questo caso l'analisi proposta mi sembra un po' vaga, soprattutto per i riferimenti ad un personaggio come Massimo Fini, il quale non mi ha mai convinto a dirla tutta. Con questo non voglio di certo dare il mio assenso alle guerre imperialiste o al sistema capitalista vigente, penso solo che spesso certe analisi sono solo facciate posizioni ben diverse. Chitarra graffiante e un cantato ben udibile, il tutto unito ad un ritmo martellante.
La terza traccia "Governo ombra" mi ha decisamente convinto, soprattutto per la struttura compositiva ordinata e per i brevi inserti vocali in growl. Stavolta il punto di vista e' pienamente condivisibile, il vero governo ombra e' quello che rimane indifferente alle farse elettorali, una elite dirigenziale che muove le fila dell'intero paese.
"Mortu di fami", cantato nel dialetto di Girgenti, e' la condizione a cui sono soggetti coloro che davvero stanno pagando la tanto discussa crisi, chi davvero si ritrova a dover lottare giorno dopo giorno per garantirsi la propria sopravvivenza. Il testo, se letto, diventa comunque comprensibile senza eccessive difficolta', e risuona ancora piu' incisivo grazie ad una batteria dai colpi potenti e precisi.
"Iu protestu" e' un'invettiva contro la politica imperialista degli Stati Uniti e il loro controllo capillare del territorio tramite le basi militari, quale miglior esempio di quella a Sigonella. Poco piu' di un minuto per esprimere il proprio dissenso a velocita' ben piu' alte rispetto agli altri pezzi e una parte strumentale davvero incalzante.
La tracklist viene chiusa da "Democratic dogs", ovvero il frutto di un sistema che basa logiche di sfruttamento e sopraffazione sul concetto di democrazia tanto apprezzato da molti. Democrazia e' delegare la propria vita? Essere democratici significa subire un processo di spersonalizzazione e dover obbedire fedelmente alle direttive governative? Credo che, e penso che i The Krushers siano d'accordo su questo, definirsi antidemocratici, a questo punto, sia doveroso. La canzone, nel corso dei tre minuti e mezzo, presenta un cantato ben scandito e solido grazie al ritmo cadenzato che la distingue dalle precedenti.
Posso dire che, ancora una volta, la proposta dei The Krushers ha catturato la mia attenzione per la propria originalita' e i suoni ben architettati che, da subito, coinvolgono l'ascoltatore. Spero davvero di poterli sentire presto dal vivo visto che, anche se viviamo nella stessa regione, ancora non ho avuto la possibilita' di farlo.
Sghigno
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The Krushers - Rasta Basta
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