Questo e' puro punk’n'roll. Se qualcuno non intende dovrebbe provare a miscelare i Bootstroke, i Motorhead e qualsiasi altro gruppo dalla voce follemente poderosa con un sound melodico ma fottutamente rock’n'roll.
La fomazione sulla lingua non transige: il sardo e' l'unico dialetto ammesso per il combo e sembra che lo parlino anche davvero bene, dato che non comprendo una sola parola (mi sun milanes doc). La voce e' davvero dura, come il punk Oi! piu' verace comanda, regalando questa impressione di esserci imbattuti nei Bootstroke. Pero' varia, come "Spina Sutte Ludu" dimostra: infatti qua si lascia la voce poderosa nel finale per imbattersi in un impazzato singer figlio dell'hardcore piu' crudo. Ottima varieta' insomma.
La chitarra sferza riffing potentissimi, degni di essere compresi come autorevoli manifestazioni del rock’n'roll. Inoltre i soli non si perdono affatto, nonche' si stia parlando di pancaccio, anzi, vengono accentuati in tutti i brani senza peccare di eccesiva modestia.
I bassi potenti poi aggiungono un tocco piu' metal al tutto, ma la matrice punk non viene mai smarrita, considerata sacra dai componenti schizzati alla Bad Brains ai tempi d'oro.
"Is Beccius De Oi" richiama percussivamente le cavalcate hardcore piu' infime, e si aggiundica il titolo di miglior brano della fatica. Da notare come tutti i refrain risultino essere sorprendentemente pogabili e cantabili fino alla fine, solo che bisogna conoscere un po' il sardo.
C'e' da chiedersi se i precedenti lavori sono all'altezza di questo terzo full-length, in quanto potrebbe guadagnarsi da parte mia il pallone d'oro per quest'anno. Avanti cosi' sardi. Oi!
fabio HC
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