"Il futuro e' nostro se voi riuscite a contarvi", attraverso questo incipit tratto dal film The Warriors (1979) di Walter Hill ci mostra come la coesione con i nostri simili, l'aggregazione con gli altri, il non pensare egoisticamente a se' stessi a discapito degli altri, la collettivita' come leif motiv delle proprie giornate. L'estraniarsi da falsi proclami del politico, menestrello insignificante che mira a farci odiare il diverso da noi, a pensare invece che l'unione fa la forza, a catalizzare la nostra rabbia non per autodistruggerci l'un l'altro ma per permetterci di non farci confondere da ogni sottomissione umana e sociale. Per non essere schiavi mai: del potere, di chiunque manipola, ma di star sempre in piedi, a testa alta contro ogni razzismo, a non chinare mai il capo davanti al fascismo di genere e di mostrarci sempre cosi' illibati, umani, fieri da dove si viene e sopratutto dove non andremo mai, nel pozzo del qualunquismo, del giudizio critico senza un criterio, nell'ammorbata societa' egoista e silente che caratterizza questa vita.
Sunday Boys degli Zeman ricalca tutte questi punti citati sopra portando una boccata di sana verita' in una societa' moderna ovattata dai mass media e dal qualunquismo mediatico. Il loro progetto musicale, Oi! core bolognese porta nel mondo dell'underground tanta sostanza, suoni e colori semplici ma diretti. Veloci e taglienti come sassi tirati a distanza ravvicinata, parole infuocate che si avvolgono nelle linee strumentali che creano coesione, agglomerazione di intenti e virtu'. Totalmente antifascisti, antirazzisti, contro ogni evidente disfattismo umano che spesso vede l'uomo contro l'uomo. Fanno della strada un punto di forza e il tifo del calcio un modo di vivere, sano e senza qualunquismi.
L'Oi! come carta d'intentita', ritmi frenetici di espressione di come non abbassano la testa verso il potere che ci vuole contro il diverso, contro il debole, ma portano alla ribalta invece il valore empatico della condivisione, di aiutare il debole e di non farsi descrivere da politici che allisciano il pelo al razzismo di genere e di bieco egoismo.
Sunday Boys, il loro nuovo lavoro; pubblicato da HellNation, registrato da Grug Marini e Manuele Marani al Son House Studio (Vecchio Son, Bologna), mix and master a cura di Valerio Fisik , attraverso l'artwork di copertina curato da Federica LaRude (grafiche) e Francesca Paola Marino (foto), possiamo gia' avere una prima idea di quello che ci apprestiamo ad ascoltare.
Scrittura diretta che vive di coralita' da stadio, fuoco e fiamme, rispetto e rabbia scanditi su riff semplici e scattanti, linee batteristiche classiche e di impeto fuggevole, il cantato che si unisce alla coralita' e' il fiore all'occhiello, irriverente e sincronico questo album e' fuoco contro questa epoca di piombo e di parole scontate.
L'album si apre con "Footbal Violence", tra cori da stadio, il brano procede per la sua strada, una mina vagante dove riff di chitarra semplice e vivida si uniscono al basso e all'energica batteria, nello scontrarsi assieme si amalgano condotti dal cantato e dal brano in se' corale, spedito e diretto, tra Oi! e street punk. "Rivalsa", linee batteristiche aprono il brano e lasciano il posto a linee di chitarra semplici e dirette. La voce, corposa e arrabbiata, si accompagna a sezioni corali, che si rivela forte, dove la scrittura comporta a dar forza al brano. Vive di coralita' simbiotica e di velocita' andante classica del Oi!.
"Bar Dei Ragazzi", riff di chitarra modesti e scattanti, si schierano alle sferzate di batteria e le linee di basso che danno il passo alla voce - lineare, diretta e senza mezze misure, alternandosi al cantato corale. La vita di strada, la vita che pulsa di valori, la vita da stadio, l'urlo delle curve, vissuto come modo di vivere, senza ma e senza se'. La coralita' contro questa societa' che ragiona egoisticamente. "Sunday Boys", linee di basso-chitarra compongono lo scheletro del brano che incorporandosi alle linee batteristiche prendono corpo e vita portando alla ribalta la coralita' del brano, un urlo collettivo, una forma di anthem, impulso di vita descrittivo, rabbia e fuoco contro il ghiaccio dell'epoca moderna.
"Troppo Grezzo", questo brano vede la partecipazione di Rude dei Ghetto 84 (band street punk Oi! bolognese), il brano e' una scheggia corposa che, veloce e dura, collima l'udito dell'ascoltatore. Linee di chitarra e basso, consistenti e lineari intercedono nelle linee batteristiche che avvolge il cantato a due voci, indisponente, fuoco e fiamme.
"Bonehead", linee di basso aprono il brano e fanno da apertura, a cui soprassede la voce che in tutta la sua forza di rabbia e di concetto, esplode ed implode frasi come mine infuocate. Attacco diretto alla societa', alle sue ombre, alle sue incoerenze, contro i nazi che sporcano l'Oi!, da mettere all'angolo. Di non subire mai il fascino del fascismo, ma dare un calcio e togliere dalla societa' ogni irriverente e fascista visione. Le linee strumentali basso-chitarra, dirette e deflagranti avvolgono e recidono le redini del brano. Ti avvolge e ti stringe come in un abbraccio.
"La Nostra Gioventu'", riff di chitarra aprono il brano accompagnandosi alle linee batteristiche. La coralita' del brano lo rende forte e vivido, un anthem collettivo, che parla di radici, di valori, di rumore contro ogni dissipato silenzio. "Football Fighting & Drinking", linee di chitarra, batteria e basso aprono il brano, vengono accompagnate dalla voce e dalla coralita' del brano stesso. Lo stadio, l'urlo corso delle curve, nella loro elevata sincronicita', senza la mano di ogni corruzione, oltre il pregiudizio e il luogo comune, L'Oi! e' solo il mezzo per cui farsi sentire, sentirsi a casa.
"Rude Rebel Ultras", riff di chitarra aprono il brano e si evolvono nelle linee di basso e batteria che vengono spodestate dal cantato corale ed unisono. Come da accezione piu' classica dell'Oi!, irriverente e senza peli sulla lingua. Contro lo Stato e contro ogni asettico luogo comune, male opaco sociale. "Diego Armando Maradona", riff di chitarra aprono il brano e confluiscono nelle linee di chitarra e basso e nelle linee batteristiche che compresse e dirette, avventate ed infuocate ti dirottano nel loro universo, da loro descritto in maniera molto chiara, corale e sfrontata.
"Sotzialismu Indipendentzia", brano interamente cantato in sardo e cantato nella piu' totale coralita' e all'unisono in quanto che tutti i componenti della band ne prendono parte. riff di chitarra che si allineano a riff di basso e alle linee batteristiche che vivono di imponente corposita'. Questo brano e' una perla sfrontata, un inno all'indipendenza sarda. Un inno a non cedere alle pompose regole che distruggono il quotidiano. Conclude l'album "Qvis Contra Nos", il brano vede la partecipazione dei Clear Cut (gruppo skinhead bolognese), riff di chitarra aprono il brano e si convergono nelle nelle linee di batteria e basso. Il brano in se' mostra forza e decisione, tra evidenti prese di posizione e millantatorie giudizi altrui. "Qvis Contra Nos" e' un grido contro ogni dissipazione umana, un grido corale, un grido contro ogni muro, ogni tentativo costrittivo che ci anninenti. Grida contro silenzio, azione contro cedere a imposizioni senza senso e concetto.
In conclusione, se quello che cercate e' una scintilla, che crei una spaccatura, quella voce che esce fuori dal coro, che esplode verita' senza fili di nessun padrone o genere, questo fa al caso vostro. Sunday Boys e' un concentrato di cuore, forza, rabbia e rivalsa. Dove l'ascoltatore ha una bella occasione di guardarsi in faccia, senza egoismo, a non cedere mai ai canoni preimpostati dalla societa' ma, un esaltazione di chi vive di valore, anima, fuoco e rabbia. Infuocato pistillo di guerrieri che non si arrendono mai, che vivono la strada come punto di forza e di ripartenza sociale ed umana. Corale, onesto, diretto.
Questo album e' una scheggia che scaraventa ogni pre-concetto sociale e musicale. La liberta' d'espressione al suo massimo, esaltazione di chi non abbassa la testa ma che vive di valori che ancora riescono ad infiammare i cuori, i valori di chi non si arrende mai. Di chi cade si, ma di chi si rialza per non morire mai, di ideali sani e di principi che tutti dovremmo impostare la nostra vita, anziche' vivere di citazioni mediatiche.
Cito i brani "Troppo Grezzo", "Bar Dei Ragazzi", "Sotzialismu Indipendentzia", "La Nostra Gioventu'", rappresentano per me la vera essenza dell'album. Consiglio agli ascoltatori di Klasse Kriminale, Nabat, Cockney Rejects di non perdersi questo album.
Ms_Antrophy

.ASCOLTA MP3.
Bar Dei Ragazzi
La Nostra Gioventu'

.CONTATTI.
Facebook: https://www.facebook.com/zeman.Oi/
Bandcamp: https://zemanoicore.bandcamp.com/
YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCOE71XnVtqs_cCs658RU48w/