Partiamo subito col puntualizzare una caratteristica: non e' un album di impatto che dal primo ascolto ti cattura con brani accattivanti dai facili refrain come tradizione Oi! impone, tutt'altro siamo di fronte ad un disco che scava e lascia qualcosa ad ogni ascolto fino ad insinuarsi sotto la pelle. Anzi se dobbiamo essere onesti dei vecchi lavori della band rimangono solo i sentori e l'attitudine stradaiola, vengono accantonate le radici che affondavano nei vecchi progetti piu' tradizionali, come Banda del Rione e Youngang, in favore di sonorita' e tematiche piu' mature e complesse d'altronde dopo 15 anni di attivita' non si puo' ristagnare nelle solite abitudini. Insomma i Bull Brigade percorrono un sentiero inedito rispetto alla loro storia, per certi versi e con le dovute distanze come fatto da altre realta' come Gli Ultimi e Dalton.
Dopo due album (Strade Smarrite '08 e Vita Liberta' '16), due 10" split (Heritiers Des Luttes D'Hier, Militants D'Aujourd'hui '16 con i canadesi Action Sedition e The Chaos Brotherhood '18 con gli spagnoli Non Servium) e due 7" (il picture disc A Way Of Life '19 e Stronger Than Time '20) l'esperienza gioca un ruolo fondamentale nell'ottima realizzazione di queste nove tracce. Prodotte da Fabio Valente, registrate al One Black Sock di Torino da Carlo Fajo Girardi e mixate presso La Distilleria Produzioni Musicali da Maurizio Baggio. Riuscito anche l'artwork che reinterpreta il santo protettore di Torino in forma scheletrica vestito di granata, come i colori della fede calcistica della band. L'album e' uscito per l'etichetta tedesca Demons Run Amok Entertainment in versione sia Cd che vinilica quest'ultima, curiosamente, oltre al classico Lp nero presenta quattro edizioni colorate (granata in Italia per Motorcity Produzioni, argento in Spagna per El Purgatorio, azzurro in Sud America per Comandante Records e giallo macchiato di rosso in Germania e nel resto del mondo per Demons Run Amok Entertainment).
Sin dal brano di apertura "Ultima Citta'" le sonorita' non disdegnano linee melodiche in equilibrio tra hardcore e punk rock dove fan da padrone le tematiche profonde, intime e personali scritte dal frontman Eugenio, il brano ha anticipato l'uscita del disco con il primo videoclip estratto da Il Fuoco Non Si E' Spento (a tal proposito cosa cazzo ci sta dentro la borsa?).
Si prosegue con "Cuori Stanchi" ma e' con i quattro pezzi successivi che si entra nel turbinio di emozioni disegnate dalla combo piemontese. Si parte con "Quaranta", con la partecipazione di Roddy Moreno degli The Oppressed, manifesto per chi ha superato una certa' eta' rimanendo fedele alla linea tracciata almeno 20 anni prima senza cedere un passo all'incedere del tempo. Personalmente forse il brano che per tematiche mi ha colpito maggiormente.
Si prosegue con la titletrack, altra mina che esplodendo travolge l'ascoltatore per lasciare spazio ad un capolavoro come "Ansia", arricchita dalla voce di Samall in versione inedita rispetto a come ci aveva abituato con Slander e Danny Trejo. Il brano al primo ascolto e' sorprendente come un film dal finale inaspettato, quasi a voler disegnare un dialogo con una donna da cui voler terere le distanze ma a cui non si puo' far a meno, per poi sfociare in un disagio vissuto. Chapeau. Con la riuscitissima partecipazione di Fabio Valente ex Arsenico chiude il quartetto la traccia "Sommersi" una convincente e profonda cavalcata hardcore.
Romanticismo e calcio fanno da padroni in "Partiro' Per Te" mentre chiudono egregiamente il lavoro altri due toccanti brani come "Strength For Life" e "Anche Se".
Riassumendo Il Fuoco Non Si E' Spento e' il lavoro che sancisce la maturita' dei Bull Brigade, tutt'altro che epidermico sprofonda nelle viscere dell'ascoltatore lasciando il segno come profonde cicatrici interiori. Da ascoltare e riascoltare!
Joel

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