Larve umane che nemmeno David Cronemberg potrebbe raccontare in uno dei suoi tanti film.
Vuoti a perdere nell'era dei delivery emotivi - peracottari dell'era dei social network. Ectoplasmi in balia dei televoti sociali, a farsi dettare la vita da una app, o dal capitalismo travestito da sognante fatina turchina dagli occhi vuoti.
Epilogo che fa da sipario per raccontare l'Ep dei veneti Six Eyed Tiger, alle prese con la prima pubblicazione. Band nata nell'Agosto del 2021, con membri appartenenti a realta' abbastanza importanti della scena veneziana hardcore (Gonna Fall Hard, Danny Treyo, Ohuzaru, La Piovra) a Gennaio di questo anno hanno pubblicato il loro Ep di debutto On The Fallacy Of The Repetition Of Parts.
Attraverso un filo che lega l'irruenza delle liriche dal piglio critico e al vetriolo - occhio irriverente verso la societa' moderna - che costruisce un voluttuoso feedback sonoro che si avvale di duttile fusione attingendo ad un ampio strato stilistico. Se la giocano passando da soluzioni post hardcore a mathcore, al garage punk a sfuriate punk hardcore d'accezione old school. Tutto corredato di riffing circolari, blast rigido e preciso, voce sguaiata ed acida a meta' tra Ray Cappo e Rudy Medea degli Indigesti.
Mixato e masterizzato da Tommaso Mantelli al Lesder Studio, con le proprie armi e bagagli distribuiscono 6 tracce puntando a mettere a ferro e fuoco l'underground nostrano - tracce mirate contro la societa' ed i menestrelli che ne fanno parte, contro le compulsive frustrazioni dell'uomo, contro l'emotivita' chiusa in una boule dei pesci senz'acqua.
Sin dal suo artwork di copertina, impertinente e molto new dada e neorealismo moderno tra Magritte ed i quadri di David LaChapelle riesce gia' a coinvolgere e stuzzicare l'ascolto. Sin dalla sua apripista "70 Bucks And It's Never A Full Hour", su di un terreno punk rock un po' garage costruito su riff circolari e drumming saturo, la voce riesce a guidare donando al brano quel piglio coinvolgente e catchy. Riuscendo ad intervallare brani sovversivi fluire dentro soluzioni garage-punk tipicamente anni '90 ("The Escape Of An Hollow Man") o post grunge alla Weezer ("Walking On Eggshells"). Pertanto credo che dentro la traccia "Renting The Higher Flat In The Bulding To Pretend To Be G_D", la combo veneta riesca a dare il tutto per tutto, creando un nefasto e vibrante punk hardcore fisico e schizzato, l'unione tra le voci sguaiate e rarefatte unito alla fusione strumentale di riff psicotici e blast secchi ti rapiscono e avvolgono, brano da circle pit delle migliore occasioni, corale e scalpitante.
Come ogni Ep di debutto ci sono molti spunti interessanti sui quali il gruppo decide di misurarsi ed e' il bello di questa realta', il mettersi in gioco fottendosene di costruire un disco canonico e limitandosi in un genere solo. Credo che se riescono a portare avanti la voglia di rischiare con la quantita' di idee sul proporre nuove cose, con cognizione di causa, potrebbero aver creato la dimensione perfetta che gli permetta di non essere, poi nell'arco del tempo, uno dei tanti progetti del nostro florido panorama.
Consigliato a tutti i romanticoni del punk e a chi ha voglia di urlare la propria rabbia con irruente freschezza.
Ms_Antrophy

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