Viene a prenderci la cugina della mia compagna di viaggio poco più tardi,lasciandoci nello stesso arco di tempo ad improvvisarci viaggiatori in una città a noi sconosciuta,grande,dagli spazi immensi,provocandoci una compresa sensazione di disorientamento.
Mentre l'alcool inizia a girare nel cervello incontriamo Yunior,o meglio conosciamo,non avendolo mai visto prima,ma non sembra esserci alcun imbarazzo iniziale..in realtà non saprei spiegare neanche perchè dovrebbe esserci.
Ci porta a Loreto quindi a casa di un'amica,Lilla,da ringraziare ancora per l'ospitalità.
Sono le 8 e trenta circa di mattina quando abbandoniamo l'abitazione per ricevere un altro forestiero compaesano,Biagio.
Nel pomeriggio iniziale si cerca di ammazzare il tempo con la testa rivolta già ai Kina.
Intorno alle 7 e qualcosa prendiamo il servizio urbano per dirigerci al Leonkavallo.
Quando si aprono le porte del mezzo di trasporto lo scenario ci fa capire di essere sulla strada giusta : un punk vomita del vino provocando ribrezzo nello stracolmo servizio urbano.Stringiamo subito amicizia con lui e gli amici,vengono da Bergamo.
Ci trattano davvero con i guanti essendo giunti dalla fogna per assistere al concerto dei Kina.
L'ingresso al Leonkavallo è un sollievo.
La mente inizia subito a paragonare il centro sociale ai conosciuti.
C'è una sala mensa dove ci fermiamo a mangiare,scrutando con la coda dell'occhio il gruppo di ragazzi,o meglio signori,che mangiano "avidamente" : sono i Kina.
Il concerto inizia con i Frontiera,2/3 dei Kina tra cui Sergio Milani (con cui ho avuto il piacere di parlare dietro lo stand dei cd) ed il chitarrista-cantante Alberto Ventrella.
La gente non è molta,anzi,aspettavo davvero molti più interessati,penso sia stato dovuto il tutto ad una cattiva propaganda.
Iniziano a suonare senza presentazioni,coinvolgendo abbastanza.
Ricordo tra i pezzi migliori Attenzione,tratto dall'ultimo album Strana Corsa e Sputafuoco,del precedente Meno Di Zero,costituita da uno spettacolare ritornello dovuto al tipico intreccio di voci tra Sergio ed Alberto.
Tutti aspettano i Kina.
Dopo la mezz'ora circa addondante salgono sul palco i Kina,o meglio,il bassista Giampiero Capra.
Vederli sul palco ancora pieni di energia,ancora brucianti di vita,fu una cosa davvero eccezionale,quegli episodi che ti segnano,che ti conducono ad imbracciare uno strumento e fondare un gruppo.
Iniziano subito con la strumentale "La Forza Del Sogno" tratta dall'album "Se ho Vinto,se Ho perso".
L'atmosfera inizia a riscaldarsi quando al termine Alberto cuce con la chitarra l'intro di "Sfoglio i miei Giorni": brividi pervadono il mio corpo,emozioni indimenticabili e soprattutto indescrivibili,nonostante potesse apparire l'uso della scrittura la via adatta all'esplicazione della magia che permeò l'aria di quella sera.
Certo si sente che non sono proprio al meglio della forma,ma si trattava di un'occasione eccezionale ed irripetibile e certamente qualche sbavatura non avrebbe soppiantato la frenetica emozione che provavo al loro ascolto.
Cresce sempre più l'atmosfera con "Sabbie Mobili" cantata in duetto da Alberto e Sergio ed è proprio il loro intreccio vocale,componente fondamentale di quasi tutte le loro canzoni, che è ciò che mi rimarrà sempre impresso nella mente.
Ed io vicino le transenne ad urlare ogni singola parola con loro,a patto di "Non C'è Scampo",tratta da Città Invisibili,cd ascoltato poco e niente.
Dodici pezzi suonati,poco si,ma non sarei mai stato sazio anche se ne avessero eseguiti una trentina.
Giampiero che ricorda di aver provato solo poche volte negli ultimi 3-4 mesi,ed ancora Sergio che dà il suo giusto tributo ai tempi andati,al vecchio Leoncavallo,ai ricordi,anticipando la nostalgica ed emblematica "Questi Anni".
Le lacrime gonfiano gli occhi con pezzi come "Cosa Farete" e "Mondo Mai Visto".
Aneddoto simpatico fu l'intro di Alberto dell'ultima citata : c'è da dire che anche i Frontiera hanno rifatto nel loro repertorio il pezzo tratto dal maturo "Parlami Ancora" ed Alberto ha iniziato quindi suonando i pochi accordi introduttivi del nuovo arrangiamento lasciando Giampiero titubante sul quale fosse il brano presentato,riacquistando "colorito" solo quando il suo orecchio focalizzò l'attenzione sulla voce d'Alberto intonare "Parlami di Un Mondo Mai Visto",capendo che si trattava del suddetto pezzo accennando il classico gesto di stizza di una mano che accompagna simpaticamente a quel paese.
Il miglior pezzo che hanno eseguito a mio avviso è stata la perla "Troppo Lontano",tratta dall' album omonimo,ma numerose s'accavallavano le richieste della gente per quanto riguarda "Nessuno Schema",la cui esecuzione pare appartenere a tempi remoti e dimenticati (la mia affermazione si riferisce prettamente alla capacità di suonare il pezzo in questione,non ad una presunta rinnegazione dell'attitudine che li contraddistinse),e quando tornano sul palco per il bis,l'impreparazione nel suonare pezzi differenti dalla scaletta è nitida quando presentano nuovamente "Sfoglio i miei Giorni" e "Questi Anni".
Non manca però nel reportorio l'esecuzione di classici,composti quando "molti di noi ancora non erano nati",a quanto affermano loro stessi : appartengono infatti al remoto '85 i pezzi "Bagliore Accecante","Nessun Fiore" e "Vivere Odio" presenti nell'album "Irreale Realtà" che i valdostani riescono ancora a portare sul palco senza illuminare all'imperfezione esecutiva.
Una serata eccezionale,carica di emozioni,adrenalina,pianti,sorrisi,ma pur sempre sensazioni indimenticabili.
Questo scarno Live Report è l'ennesimo tributo ai Kina,un gruppo fondamentale nella mia vita.
Grazie di tutto.
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