Seppur piu' snelli nella formazione, che passa a cinque elementi con Punk-voce, Andrea e Mengo alle chitarre, Steve-basso e Joe-batteria, e soprattutto nella quantita' dei pezzi la band alza il tasso qualitativo della proposta grazie ad una maggiore resa strumentale e sonora e da una attitudine verso riff taglienti. L'Ep esce in cd per la Slack Records e viene registrato da Yuri Pierini presso il Blue Studio, lo studio analogico della Slack mantenendo, seppur limando, le sonorita' garage dal sapore lo-fi unite ad un hardcore piu' marcato e massiccio rispetto al precedente album.
In appena poco piu' di sette minuti i Dick Dastardly's mettono in campo tutte le loro risorse coinvolgento e stravolgendo l'ascoltatore sin dal pezzo di apertura "Freedom Of Being Guilty" dove ritmi serrati e rockeggianti uniti ad una voce acida al punto giusto fanno da padrone. I brani si susseguono senza passaggi a vuoto anzi tracce come "I Ate The World" e "Poser Don't Die" riescono ad alzare i giri del motore risultando accattivanti. Da rimarcare come la scelta di dimezzare la tracklist risulta vincente nel mantenere alta l'attenzione di chiunque si approccia a questo tipo di sonorita'.
Riassumendo questo EP risulta una mina vagante che fara' esplodere il vostro stereo, una prova delle capacita' dei The Dick Dastardly's nel proporre suoni originali al netto delle molteplici influenze e, senza dubbio alcuno, il meglio della proposta lo riserveranno per i loro spericolati live.
Joel

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