L'esperienza punk a Genova assume pero' aspetti particolari dovuti alla presenza di un tessuto ideologico forte: e' il momento di Autonomia Operaia, i movimenti anarchici, le occupazioni e le Brigate Rosse, che alla fine del decennio lasciano un segno pesante sulla citta' con il rapimento del giudice Mario Sossi (1974) e l'omicidio dell'operaio e sindacalista dell'Italsider Guido Rossa (1979). In questo scenario i punk genovesi, molti provenienti dalla sinistra extraparlamentare, determinano una rottura netta con la politica perche', come scrive nel libro il giornalista Diego Curcio, "non erano ben accetti ne' dai compagni ne' dai fascisti".

Lo stile delle fotografie di Antonio Amato e' quindi perfetto per trasportarci nel clima storico in cui il punk e' arrivato a Genova. In sintonia con l'autore, la casa editrice ha deciso di prendere le 112 stampe originali, fotocopiarle e scansionarle per la pubblicazione. Giandomenico Carpentieri, curatore del volume, ha voluto procedere in questo modo per sporcare e rendere ancora piu' ruvide le immagini. Una scelta non scontata e molto azzeccata, come in questa foto in cui il processo stampa/fotocopia/scansione sembra avere annullato completamente la bidimensionalita'. Vediamo dei ragazzi che potrebbero essere seduti davanti a un fondale teatrale, su rocce vicino al mare o sul ciglio di una strada; il flash ci fa pensare che sia stata scattata di notte o alle prime luci del giorno. Non sappiamo nulla di preciso. Nella sua impossibilita' di essere completamente definita, e' un'immagine che rappresenta un momento di passaggio nella vita di questi ragazzi, come lo e' stata la breve vita del punk a Genova.
Giovanna D'Ascenzi

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Fonte: Quando Il Punk Arrivo' A Genova (di Internazionale)
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