Va bene, mi arrendo. Quando mi chiedono perche' ho sposato Anna rispondo proprio cosi', "per arrendermi." Oppure "per avere una buona opinione di me." Dipende dall'umore del momento. Il fatto e' che lei ha un aspetto volgare privo di qualsiasi attrattiva. Inoltre hanno dovuto amputarle una gamba, e questo genera negli altri dapprima una curiosita' istintiva, poi un senso di fastidio, infine la paura di contrarre la malattia piu' intollerabile di tutte: l'infelicita'. Ma non e' questo il punto. Da quando la conosco, Anna e' sempre stata infastidita da una vocina interiore che lei chiama "il mostro". Se le chiedi quando ha sentito "il mostro" per la prima volta non sa risponderti con precisione. "Da bambina" dice. Le sue parole invece le ricorda bene, perche' non e' mai stato ricco di fantasia, il mostro, e nemmeno dotato di estrema eleganza nei discorsi. No. Le ripete sempre le stesse cose: "C'e' qualcosa di sbagliato in te, sei malriuscita", questo le dice. Il risultato e' un senso di spossatezza che la consuma giorno dopo giorno. Da quando abbiamo avuto il bambino non fa altro che sentirsi inadeguata. Basta che il piccolo esprima un qualche disagio o singhiozzi per un motivo insignificante perche' lei dica: "Lo sapevo, non sono capace, non dovevo permettermelo." La sera e' il momento piu' difficile. Lui ha paura del buio, non vorrebbe cedere al sonno. Lei e' stanca e lo prega di addormentarsi presto. "Chiudi gli occhietti, amore mio" gli dice. Nella sua voce c'e' un disperato nervosismo di donna che ha chiuso i conti con la fiducia e l'amor proprio. Vuole solo dormire. Tanto si aggrappa lei al desiderio del nulla, alla perdita di coscienza, tanto cerca di sfuggirne il bambino con tutte le sue forze. Quando il piccolo finalmente si addormenta, Anna si stende sul letto accanto a me, arricciando le labbra in una smorfia pensosa. "Ho paura" mi dice. E poi: "Le persone mi sembrano efficienti macchine da guerra. Tutte. Sono tenaci, per il loro tornaconto sarebbero disposte a qualsiasi cosa, la vitalita' delle loro idee mi spaventa. Non credo di potercela fare, sai." Allora ci abbracciamo. Mentre la bacio sento le sue labbra contrarsi per la commozione. Questo dovrei dire alla gente: "Amo questa donna perche' posso nascondere la mia paura nella sua."
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Wikipedia Carlo Cannella: https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Cannella_(musicista)
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