Berlino, Ottobre 2014. Un operatore di una Tv locale come tante sta girando un servizio su come il calcio possa diventare una via di fuga dalla periferia della capitale tedesca. Durante la fase di montaggio, l'uomo si accorge di aver ripreso anche un personaggio che assomiglia in tutto e per tutto a Hitler e, fiutando aria di opportunita' della vita, cerca in tutti i modi di contattarlo per farlo diventare la star incontrastata della televisione per cui lavora. Nel giro di poco tempo il Fuhrer appare in tutti i programmi comici, talk show e persino canali YouTube dimostrando un carisma fuori dal comune e una grande capacita' di conquistare con le sue idee il popolo tedesco che tuttavia non sa di aver a che a fare non con un attore, ma con il vero dittatore.
La trama e l'approccio di Wnendt, che in realta' segue quello del soggetto originario di Vermes, possono ingannare facilmente e lasciar pensare ad un'opera che tratta una tematica cosi' complessa attraverso sketch banali e basati sul fatto che un personaggio con gli abiti e gli atteggiamenti di Hitler risulti ridicolo agli occhi della gente e diventi un fenomeno da baraccone con cui scattarsi selfie e lasciarsi andare a scherzi di ogni tipo. Per fortuna il regista si rende conto ben presto di come un meccanismo simile alla lunga non possa funzionare e con il passare dei minuti gli approcci da commediola lasciano il campo ad una sempre piu' intelligente satira sulla Germania contemporanea e su come i grandi mezzi di comunicazione, dalla tv a internet, siano un concreto strumento con cui un "Hitler" di turno riesca a conquistare il popolo tedesco facendo leva sull'ignoranza e sulla crescente insoddisfazione politica ed economica.
Non sono casuali quindi i continui paragoni che il protagonista, che funge da voce fuori campo, fa con il tempo in cui era al comando della nazione e su tutti spicca quello tra la direttrice della televisione e la regista Leni Riefenstahl, autrice di numerosi documentari che esaltavano il regime fascista. Insomma quello che vuole dimostrare Wnendt e' che la Germania in realta' non si e' mai sbarazzata del suo ingombrante passato e che basterebbe una minima miccia per far rinascere i sentimenti di odio e intolleranza, ed in tal senso risulta molto efficace il modo accurato con cui viene descritto lo stretto legame tra Hitler e l'operatore tv, ribattezzato Sawatzki dal Fuhrler, che conduce quest'ultimo alla follia.
L'operazione riesce a meraviglia, nonostante alcune lungaggini di troppo che determinano una durata eccessiva, anche grazie ad uno straordinario lavoro attoriale da parte di Oliver Masucci il quale per interpretare il ruolo di Hitler non solo ha studiato i discorsi e gli atteggiamenti del dittatore, ma ha anche compiuto un consistente lavoro di cambiamento del suo corpo ingrassando piu' di 20 kg.
Di notevole livello anche il resto del cast nel quale spiccano i convincenti Katja Riemann e Fabian Busch, nei panni rispettivamente della direttrice della Tv e dell'operatore.
Lui e' tornato, in conclusione, e' un film riuscito in pieno ed e' la dimostrazione di come si possa fare ancora della buona satira politica in modo originale, divertente e con uno stile fresco ed innovativo.
Vincenzo de Divitiis
Nel 2012 usciva in Germania un romanzo geniale scritto da Timur Vermes, Er ist wieder da, arrivato in Italia l'anno successivo col titolo Lui e' tornato. L'assunto del romanzo portava Adolf Hitler nella Germania odierna, risvegliatosi misteriosamente proprio sopra il bunker dove si era tolto la vita nel '45. Scambiato per un cabarettista/imitatore, Hitler viene corteggiato prima da un'emittente televisiva, poi dall'industria cinematografica, diventando un personaggio pubblico popolarissimo pronto a una nuova risalita al potere. Il gran successo del romanzo ha portato il regista di Wetlands David Wnendt a realizzarne una trasposizione cinematografica dallo stesso titolo molto ben riuscita che ha ottenuto altrettanto successo.
Come spesso e' accaduto in questi ultimi anni, l'Italia si e' affidata proprio a successi esteri per realizzarne versioni nazionalpopolari e Lui e' tornato ne e' un altro esempio, fornendo l'input per Sono tornato con cui Luca Miniero rielabora il concept del romanzo di Vermes per un remake tricolore della commedia satirica di Wnendt.
Al posto di Adolf Hitler c'e' Benito Mussolini e invece dell'escalation di popolarita' e potere attraverso i diversi media, ci si concentra giustamente sulla visibilita' in tv.
Roma, oggi. Nei pressi della Porta Alchemica a Piazza Vittorio Emanuele, precipita dal nulla Benito Mussolini, ancora provvisto di corda attorno alle caviglie. Confuso e inizialmente inconsapevole di essere piombato nel 2018, Mussolini fa la conoscenza di Andrea Canaletti, aspirante documentarista che lavora saltuariamente per l'emittente televisiva MyTv. Canaletti pensa che Mussolini sia in realta' un sosia e intraprende un giro dell'Italia, munito di videocamera, insieme a lui per testimoniare le reazioni delle persone a un ritorno al fascismo, finche' anche da MyTv notano Mussolini e la neodirettrice Katia Bellini ne intuisce il potenziale, affidandogli un programma di satira in prima serata.
Se Lui e' tornato era una commedia surreale che affondava le unghie nel grottesco, Sono tonato vira prepotentemente verso una dimensione piu' realistica. Il concept e' il medesimo, molte scene sono ricalcate alla perfezione sull'originale tedesco, ma il tono e' differente e perfino la direzione intrapresa nell'ultimo atto e' diversa. Sono tonato, molto semplicemente, ha il pregio di adattare un'idea di per se vincente al contesto politico e sociale italiano non limitandosi a rifare il film d'origine. Dunque, se nella Germania di oggi lo spettro del nazismo e' presente ma si preferisce ridere di esso, nell'Italia del 2018 il fascismo e' decisamente radicato e quanto raccontato nel film assume un sinistro aspetto possibilista. Proprio per sottolineare questo dato, gli autori del film, Luca Miniero e Nicola Guaglianone, giustamente adottano un tono da commedia amara che mai sfocia nella farsa, anzi si carica esponenzialmente di una caratura drammatica che il film tedesco aveva solo in minima parte.
Sono tornato riesce a far satira sull'Italia di oggi in maniera cosi' lucida da risultare incredibilmente inquietante e i momenti in cui il sorriso abbonda si trasformano spesso e volentieri in una sensazione di disagio. Piu' cinico, spesso anche piu' cattivo del film originale, Sono tornato si fa forte di un'ottima scrittura che asciuga l'originale tedesco da alcune ridondanze (qui le scene da candid camera sono in minor numero), lo rende piu' compatto e aggiusta il tiro sulla figura del "ritornante", rendendolo piu' credibilmente spaesato, proprio come lo sarebbe un individuo che viaggia nel tempo. Un buon lavoro da parte di Miniero e Guaglianone (quest'ultimo diventato ormai marchio di fabbrica per un cinema italiano alternativo di qualita'!) e lo stesso Miniero (che vi ricordiamo artefice di un altro remake riuscito, Benvenuti al Sud) fornisce qui la sua migliore prova dietro la macchina da presa, mostrando un gusto registico per niente banale.
Se Massimo Popolizio offre un'interpretazione di Mussolini memorabile, capace di far suo il personaggio senza mai risultare ne una macchietta ne un'imitazione, a lasciare l'amaro in bocca e' la scelta di Frank Matano nel ruolo del protagonista "positivo", un ruolo che ha anche sfumature drammatiche purtroppo non nelle corde del simpatico comico casertano.
Apprezzato da Alessandra Mussolini, divenuto manifesto fascista (dal solo trailer!) per alcuni analfabeti funzionali da social network e gia' accusato di apologia al fascismo da qualche osservatore meno attento, Sono tornato e' un film destinato a far discutere: il suo intento satirico e' lapalissiano eppure qualcuno fatica a coglierne la caustica denuncia a un Paese profondamente sfiduciato, ignorante e privo di valori che cerca nel facile populismo televisivo un'ancora di salvezza. Sono tornato restituisce un'immagine agghiacciante dell'Italia - in questo e' quasi un horror! - e coglie perfettamente gli umori di un'epoca.
Roberto Giacomelli
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Fonte:
Lui E' Tornato - [2015] David Wnendt (di Darkside Cinema)
Sono Tornato - [2018] Luca Miniero (di Darkside Cinema)
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Wikipedia Lui E' Tornato: https://it.wikipedia.org/wiki/Lui_%C3%A8_tornato_(film)
IMDB Lui E' Tornato: https://www.imdb.com/title/tt4176826/
IMDB David Wnendt: https://www.imdb.com/name/nm1177494/
Wiikipedia Sono Tornato: https://it.wikipedia.org/wiki/Sono_tornato
IMDB Sono Tornato: https://www.imdb.com/title/tt6892340/
Wikipedia Luca Miniero: https://it.wikipedia.org/wiki/Luca_Miniero
IMDB Luca Miniero: https://www.imdb.com/name/nm0591362/