Ma ora basta parlare di me, parliamo di sesso,tette culo fica ascelle, tanto sono queste le cose che interessano a voi debosciati, figuriamoci che cazzo gliene puo' fregare dell'opinione di uno sconosciutissimo sfigato riguardo a un gruppo che viene dal culo d'italia. a che cazzo serve fare recensioni se tanto uno puo' scaricare tutto il cazzo che vuole nel giro di 2-3 minuti da soulseek o emule o altri programmi avveniristici? Anche punk4free spinge in questa direzione, mettere i condivisione tanti album e tra questi anche quello dei Vapurella.
Non so se serva a qualcosa, e' divertente comunque confrontarsi con un album anche se non ce l'hai tra le mani e soprattutto nelle recensioni si esprime un proprio punto di vista su un prodotto, e questo punto di vista puo' essere una chiave di lettura di un disco, non l'unica ma comunque quella di chi lo recensisce sicuramente si.
E allora basta parlare di sesso (anche se un po' mi dispiace) e torniamo alla recensione: classiche considerazioni di genere parte pallosa di cui non freghera' a nessuno, si tratta di un sito che parla di musica punk e hardcore e ficcherei questo cd nella seconda categoria, hardcore.
Si tratta di un hardcore piuttosto atipico, voce urlata su chitarre ora dissonanti o non distorte, ora lanciate su riff pesanti.
"Hardcore" ovviamente e' una generalizzazione, i brani infatti presentano molte variazioni, stop and go, arpeggi, parti cantate etc. Tecnicamente il cd ha gran classe. Oltre a intrecci chitarristici per niente scontati, continue variazioni in ogni parte, un basso che definisce la struttura della canzone, buoni ritmi di batteria sempre in mid tempo o piu' lenti (i fan del tupa tupa rimarranno delusi), c'e' un ottimo lavoro di gruppo sul suono complessivo, quasi "orchestrato".
La parte che piu' mi ha colpito comunque sono i testi, che pur rimanendo ermetici in certi punti riescono bene a comunicare una sensazione di disagio quasi viscerale,oltre la superficie piatta delle cose. Per essere piu' chiari, se ascoltate questo cd su una poltrona di pelle e con un sigaro in bocca vi sentirete molto Freudiani.
Malattia, solitudine, angoscie e pensieri, immagini che rendono all'ascoltatore desolazione,e senza andare a pescare nell'immaginario apocalittico piu' esplicito, la sensazione di vuoto e di freddo quasi mortale puo' essere data anche da un sacco di boxe abbandonato che continua a penzolare per inerzia dopo essere stato colpito piu' e piu' volte, mentre lo stridere della catena a cui e' tenuto produce una musica metallica, in una stanza buia.
In certi passaggi la disarmonia dei suoni e la prima voce che diventa sgraziata accompagna alla perfezione dei testi quasi dialogici, insicuri, tentennati, come nel pezzo centrale de"l'educatrice".
Spezzano la continuita' musicale "il sognatore" e "la fine" (che non spezza proprio un cazzo visto il titolo e la posizione) monologhi che contengono una sorta di messaggio positivo, oltreche' delle belle musichette marzulliane, e tratti da (dice giunior poi io non so se e' vero anzi sicuramente non e' vero picchiate lui!) Walkin Life. film che personalmente, ma hey, guarda la', c'e' la venere di milo che si fa un ditalino, e ora che vi siete distratti abbastanza saltiamo questo inciso e passiamo all'ultimo pezzo veramente musicale, "il ripetente" che poi e' il pezzo che mi ha colpito di piu' di tutto il disco, vista la progressione sempre crescente che parte da un pezzo chitarristico quasi pop-rock, su cui si inserisce una voce gracchiante, per poi appesantirsi con un riff oscuro, che prima della fine diventa quasi stoner, prima dell'ultima sfuriata hardecore e prima di un ultima progressione strumentale che si allontana sempre di piu'. Notevole, veramente.
In ogni caso l'ascolto di quest'album non e' dei piu' semplici..mi sembra che piu' che da un senso unitario la canzone sia guidata piu' dal testo e dalle esigenze espressive, il che per me rappresenta una cosa molto positiva, visto che di conseguenza la musica che si sente in questo cd e' molto personale, e quindi diversa. Un segno distintivo come la retina, una specie di unicum.E questo in un panorama musicale dove difficilmente i gruppi si staccano da quelli che sono i classici gruppi topici..ma non c'e' nessun intento polemico in questo: purtroppo l'originalita' e' una dote che si sviluppa nel tempo e pochi gruppi riescono ad andare avanti abbastanza. ed e' un peccato perche' 8 anni di attivita' si notano eccome, nel bene o nel male, che piacciano o no, e a me questi Vapurella sono piaciuti, sono un gruppo che non accosterei ad altri e che quindi merita di essere ascoltato con attenzione.
Scaricate quindi, e se vi e' piaciuto comprate o quantomeno applaudite, vista la qualita' e l'impegno profuso.
Nocciolino
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