La denuncia sociale degli Stab e' invece bella viva e incazzata contro uno Stato indifferente (se non nel momento di incassare) gia' dalla prima traccia, che non si rassegna nemmeno quando urla "non e' cosi' che doveva finire", subito sostituito da un "non e' cosi' che finira'". Addirittura, direi che e' proprio questo il filo conduttore di tutto l'album: un malinconico rancore che diventa trampolino di lancio per la voglia di rivalsa, di orgoglio e di insubordinazione al "naturale" svolgersi delle convenzioni.
La stessa fa, infatti, prepotentemente capolino anche nel coro da stadio di "No Tav", in "Fratelli Mai Nati" e in "Terra E Fango". Un ritmo piu' concitato e graffiante accompagna, invece, pezzi come "Nausea" e "Rabbia", fedeli al punk77 che fa da padre alla band fin dal 1988 e che, dopo 30 anni, li spinge tuttora a calci in culo sul palco con la voglia di suonare, come gli stessi Stab raccontano in "Ancora Qui". L'album si chiude con "Questa Sera Piove", un pezzo dalle sonorita' irish che recita una lirica di Lance Henson, poeta cheyenne le cui parole proteggono la storia di un popolo vittima di ingiustizie, ma non per questo sconfitto. E il fatto che l'ultimo verso della poesia dia il titolo all'album stesso, gli conferisce un senso di completezza, come in un cerchio che si chiude, come in una visione completa del tutto.
P.S.: Ora - Ciro di Marzio docet - io non voglio fare quella che spoilera, ma la ghost track mi ha strappato un gran bel sorriso, come quello di quando ballo "Jhonny Too Bad". Ops.
krizia
.ASCOLTA MP3.
Per Te
No Tav
Ancora Qui
.CONTATTI.
Facebook: https://www.facebook.com/TheStab1988/
E-mail: