Il sound proposto dalla band e' un vigoroso e incalzante thrash metal venato da una buona dose di punk hardcore vecchia scuola, il tutto cantato in italiano. Una scelta quella della lingua madre a mio avviso vincente e che da' sicuramente un tocco in piu' di originalita' al sound gia' comunque personale della band. Una soluzione d'altronde quasi inedita nella scena thrash metal italiana, a parte pochissime eccezioni tra cui sicuramente hanno una certa rilevanza gli storici IN.SI.DIA.
Senza Futuro viene pubblicato dopo alcuni anni rispetto al primo e vero proprio album della band, un disco molto interessante, pieni di pezzi validissimi e coinvolgenti, proposti dalla band in vari live e tour anche all'estero. In questi anni la band ha affinato le proprie capacita' musicali e questa maturita' e' tutta presente nei tre pezzi del loro ultimo lavoro. Gia' dalla copertina e' possibile capire l'atmosfera e le tematiche delle tracce di questo EP: uno scenario apocalittico ispirato a film come Mad Max, una corsa impazzita in cui i quattro si lanciano a bordo di auto corazzate verso un orizzonte ignoto.
La title track si apre, non a caso (i richiami cinematografici sono molti nei dischi dei Collapse, basti pensare ai brani come "Terminator" e "Roma A Mano Armata"), con una citazione dal film 2019 - Dopo la caduta di New York, pellicola degli anni ottanta sulla stessa scia della saga di Mad Max e di 1997: Fuga da New York.
La corsa parte roboante e decisa con chitarre taglienti e sferzanti che hanno il classico incedere thrash nella strofa, mentre strizzano l'occhio all'heavy metal di maideniana memoria nel ritornello, peraltro molto coinvolgente, dove e' racchiusa la tematica espressa della band: "Umanita' senza futuro // I sogni sono diventati filo spinato // Umanita' corrosa dentro, se la tua cura e' la tua malattia". Ottimo il lavoro della sezione ritmica, potente e precisa come sempre, molto espressivo e incisivo il cantato. Un brano in cui la band dimostra di non farsi imbrigliare da facili schemi sonori e metta a fuoco le varie influenze con personalita' e la consueta rabbia. La seconda canzone dell'EP e' una cover del celebro pezzo di Johnny Cash, "Folsom Prison Blues". Un'ottima rilettura in chiave thrash'n'roll, con un lavoro strumentale notevole, chitarra affilata e che ben si staglia, come nell'episodio precedente, anche nelle incursioni soliste. Chiude il disco il terzo brano, intitolato "Pioggia". Dopo un intro cadenzato con un interessante drumming e un basso vigoroso, il pezzo prende il volo come una scheggia impazzita; dei tre e' il pezzo in cui si nota maggiormente la venatura hardcore della band: tupa tupa martellante senza sosta e cantato grintoso e aggressivo. Anche qui ritornello molto incisivo, rafforzato dalle seconde voci.
Senza Futuro e' un EP che convince e mostra tutte le qualita' della band toscana; si vede che c'e' un lavoro dietro ragionato di songwriting e allo stesso tempo un sound violento e d'impatto, cura nei testi e anche una buona produzione. Certo son soltanto tre pezzi, fra cui una cover, ma queste tre distopiche cavalcate thrashcore fanno ben sperare per un nuovo lavoro in studio piu' sostanzioso e corposo. Io sono molto curioso dei prossimi lavori della band e a differenza del titolo di questo EP penso che i Collapse possano sicuramente avere di fronte a loro un futuro luminoso.
"L'acqua ci bagna, ma sembra non fermarci, arrugginiscono i nostri cuori spenti".
Sfascia Chitarre

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