La prima impressione ascoltando i Sottomarca e' di essere alle prese con un mieloso e floscio gruppo di emo-pop-punk-hardcore melodico, ed infatti e' cosi'.
Non e' che faccian schifo.
Se ti piacciono i Blink-182 e le melodie pulite e gli assolini di chitarra stile ballate metal anni '80 e le voci adolescenziale ed i cori con molti whoooo, allora ti piaceranno anche loro. Perche' alla fine quello che fanno lo fanno bene.
Pero' e' roba che a me proprio non va giu', forse per la differenza d'eta', o forse perche' uno si rompe le palle ad ascoltare sempre lo stesso. La cosa che piu' mi ha fatto cagare sono i testi delle canzoni, veramente poco inspirati, seguiti a ruota dalla voce del cantante, soprattutto quando canta in inglese. Il mio consiglio e' che canti come mangia (spero per lui che sia uno dei fedeli alla dieta mediterranea) e magari che inizi a fumare drumm nero, giusto per inspessirsi un po' il timbro vocale.
Ci sono anche cose che mi sono piaciute, come la parte crossover della quarta traccia, che rompe con la monotonia del disco. Peccato per il testo, che provabilmente e' uno dei piu' brutti del disco. Anche i momenti in cui si cimentano col reggae son buoni, come in "Polska" (che ha anche un finale hardcore niente male) ma soprattutto nel intermezzo intitolato "Time To Relax", veramente molto carino, salvo per il finale truzzeggiante.
Insomma, se fossi in loro e visto che son tutti bravi musicisti, metterei da parte le melodie sdolcinate e mi concentrerei di piu' sui suoni giamaicani, ma questa e' solo questione di gusti musicali.
JoseCuervo

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