Partiamo proprio dalla scelta della registrazione volutamente scarna tanto da risultato acida, sporca e grezza. Una scelta rischiosa ma che premia i Blind Ride che con il loro rumoroso ed energico hardcore, a tratti rockeggiante, risultano freschi, pur come accennato, ripercorrendo suoni gia' battuti. Per capirci meglio non abbiamo a che fare con l'ennesimo gruppo che scimmiotta certe sonorita', il trio le mastica, digerisce e le fa proprie rivomitandole cariche di personalita'. Questo e' dovuto anche agli ottimi testi che, anche se in inglese, sono sulla falsa riga del buon lavoro fatto dai Fronte Della Spirale con l'omonimo album.
I sette brani nel complesso sono vari e ben costruiti, semplici nell'ascolto pur la loro complessita' data da una grande dose di riff e cambi di ritmiche come si comprende subito nel primo brano "Too Fast For A Sick Dog/The Blind Ride", seppur siano pochi gli episodi veramente veloci ("D.D.P.S. e "December") le tracce sono scorrevoli e lasciano il segno risultando convincenti.
Too Fast For A Sick Dog e' solo il punto di partenza della band di Campobasso, un esordio di buona fattura dove ovviamente non mancano i difetti da limare ma gli spunti e la personalita' non mancano di certo ai Blind Ride. Buona la prima!
Joel
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