Il contesto dove spesso ci misuriamo giornalmente e' quell'innesto di situazioni e cose tese a mettere in atto una sorta di nostra evoluzione - umana, sociale, espressiva - che nella ricerca spasmodica di trovare la propria dimensione ed identita', in un contesto sociale - difficile come quello attuale dove, tra una gomitata, un occhio tumefatto e un sorriso finto del pagliaccio di turno che ti vende l'ennesima fregatura su brochure dalla copertina luccicante. Giorni neri e pesanti, afosi come quelle giornate di Agosto, dove fai i conti con te stesso cercando di non sopprimere al male sociale insito da secoli, di cui non riusciamo a liberarcene da sotto le unghie. Il capitalismo e le sue opere che ostruisce la nostra vita, ci rende automi - schiavi, poltiglie schiacciate dal conservatorismo della politica corrotta che vive nel veder crescere uomini alienati - dove contano piu' le catene sui social da inoltrare agli altri, che condurre una vita escludendo queste dinamiche dalle nostre mani, anziche' vivere una vita come vogliono loro. Bilanciando un'esistenza dove c'e' chi vive nel morbo e chi cerca in modo pulviscolare di essere una scheggia impazzita che non ci sta a vedersi sotterrare, sotto di un cumulo di macerie, tra il morire dentro il posto di lavoro che dovrebbe tutelarti, dentro le quattro mura familiari che dovrebbe comprendere non violentare valori.
L'ascolto del lavoro dei piemontesi RICExFILTH mi ha evocato tutte queste sensazioni dove fai i conti con te stesso e col tuo contorno - dove hai una scelta essere come sei o farti manipolare da chi per una manciata di voti, alla Madonna e al politico di turno ti vende caramelle al fiele. Quartetto di Cuneo, i RICExFILTH sono una realta' dedita ad un personale powerviolence con elementi grindcore della migliore tradizione old school. Dopo una pre-demo e una demo pubblicata nel 2021, lo scorso Aprile hanno pubblicato il loro primo full length, mettendo in chiaro le loro idee, sul filone musicale, concettuale e sulle liriche proposte.
Il loro progetto musicale, porta avanti una proposta sonora che nelle note del powerviolence - potente e un po' crustizzato che ha nelle sue vene una certa predilezione per esempi devastanti guidati dalla doppia voce - tra mugugni tombali tipicamente grind, a gelidi e schizzati parti vocali - centro nevralgico del powerviolence. Unito a riffoni circolari taglienti come carta vetrata, blast da teca a motosega che ti lasciano in apnea.
Un innesto sonoro che spazza via tutto distribuito dentro dodici tracce - devastazione sonora di cui si ha sempre piu' bisogno per sopperire alla carenza di idee e valori, gettati a terra come involucri che non servono piu'. E sin da subito mettono le cose in chiaro, sin dalla sua apripista "Non Sono Mani D'Agricoltura (N.S.M.D.A.)" in meno di un minuto i nostri ti sviscerano la testa, esponendo subito su cosa incentrano la loro combo sonora - violento feedback sonoro guidato da ghiacciate e schizzate parole vomitate su di un tappeto sonoro potente ed impetuoso.
Un imponente innesto sonoro dove emergono esempi come "Ansia", guidato da un muro sonoro crustcore e hardcore punk, violente parole al vetriolo disegnano e pennellano sentimenti comuni - "Odio // Ansia // Sento // Rabbia" - su di uno scheletro corposo violento ed assassino che raschia la pelle, come carta vetrata. O "Petrolio", traccia palpitante che ti spacca le ossa, guizzi sonori ti entrano in testa, disarmando i tuoi neuroni -, guidato da blast invasivo, riffing affilato e la voce rendono questo brano un'autentica scheggia sonora. "Diofa' State Of Mind" - trascinato da una intro arpeggiante il brano espone la duttilita' della combo piemontese - violenta e sviscerata - caratterizzata da un piglio scanzonato e concettuale dall'altro. "Maleducazione", cover dei Sfottex, realta' grind/powerviolence di Cuneo, presentano 22 secondi di pura violenza sonora, una perla.
Credo che realta' del genere servano al circuito underground come MATERIA per continuare a sfamarsi, questo disco e' un bel pugno in faccia diretto ed incisivo, in barba alla societa' moderna che continua a cadere in facili ed ignobili dettami, e in barba a quelli che dicono che... e' solo rumore. E in barba allo stato, e ai suoi errori nevrotici. E se qualora realmente avesse bisogno di noi, e' giusto il momento di fotterlo come dicevano gli Eu's Arse.
Ms_Antrophy

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