Creando una forza propulsiva ad abbracciare quell'elemento primitivo di rabbia generazionale e farlo nostro, in una sorta di cordone generazionale che dentro il suono e la poesia dei Frammenti ha trovato vita ed ardore. O ardecore.
La loro produzione musicale e' spunto di ispirazione per molti gruppi odierni con l'onere di aver contribuito a costruire nel panorama underground tracciando le basi d'apertura a creare un vero e proprio filone, quello dell'emo-core, diventandone fulgidi fautori.
Attivi dal 1991, la loro produzione sonora, composta da svariati produzioni tra demo, Ep, compilation e quant'altro e' da sempre oggetto di molto interesse anche e soprattutto per gli aficionados del genere che venerano i loro dischi come reliquie, oltre ad essere un gruppo che ha attraverso i palchi di Italia e d'Europa per dieci anni ininterrotti. Hanno saputo scostarsi dalle altre realta' concittadine e coetanee, costruendo cio' che li ha resi un fiore all'occhiello del underground italiano: testi in madre lingua, poesia in forma di punk-hardcore. Che, unito ad una proposta duttile che si colloca a meta' tra l'ondata new wave e post grunge, un po' Goo dei Sonic Youth e un po' gli Area di Demetrio Stratos. Sapendo catturare in modo coinciso uno stato d'animo di stanchezza e dissenso verso una classe politica inappetente, con le fiamme nel cuore, traboccanti d'aspettative, alla ricerca di un empatica visione che nel punk hardcore ha trovato il collante perfetto ad un espressione umana per non soccombere all'oblio di vivere senza un senso. Muovendo i primi passi dentro gli spazi occupati ed autogestiti come il C.S.A. Murazzi e El Paso Occupato - diventato un punto di riferimento per una scena che stava vivendo un momento di splendore come i Negazione, i Declino, i Frammenti hanno contribuito a rendere splendente un panorama che era caratterizzato da velocita' e da gruppi politicizzati, portando quell'onda poetica nel punk hardcore, cosa gia' ampiamente portata avanti dai Kina.
Sin dalla demo di debutto (Torino Zona Industriale, 1993), pubblicato su tape, registrato da Tino Paratore all'Acqualuce Studios, hanno dimostrato la stoffa che hanno mantenuto poi per tutta la produzione. Dieci gemme incastonate dentro invettive punk-hardcore che attraverso brani che potrebbero essere stati scritti ora come "Amore E Rabbia", poi ripreso anche dentro L'Appeso, "Odio Il Vostro Conformismo" e "Un Altro Inverno Sta Passando", tanto intrusivo quanto veloce e dirompente. Le chitarre, le linee di basso che si alternano tra colate di riff e blast preciso tanto intenso quanto oscuro, hanno esposto il fulcro del progetto dei Frammenti, conseguendo con la pubblicazione di un Ep nel 1994 (Taglio Netto Senz'Anima), cinque brani dove l'ammaliante "Divorami", va a schermare ancor di piu' il loro punto nevralgico, che prosegue con il loro lavoro piu' denso e intimo, (L'Appeso, 1997). Sette pollici uscito in vinile con una cospirazione di label underground, registrato sempre da Tino Paratore all'Acqualuce Studios, dentro un suono spazioso e prosaico, riuscendo a fondere piu' elementi insieme. Attraverso liriche che raccontano di rapporti umani, con le loro luci ed ombre, hanno spiegato la vita attraverso velocita' sonora. Linee batteristiche semplici, giri di basso diretti che si uniscono dentro riff sonici e vivaci che si avvolgono dentro la voce che scaglia addosso testi, tra rabbia e speranza. Dieci schegge semplici ed uniche, dove c'e' spazio anche per due cover: una dei Bed Boys ("Pace Non Vuol Dire Niente Solo Guerra") e dei Contrazione ("Metropoli"). Tracce che assumono connotati familiari e schegge di vita, brani icona come "Quello Che Ho", traccia apripista, tirato e veloce pieno di nervi, corale e intenso, quasi un anthem.
Nel 1999 pubblicano un Ep (Corrono Ginocchia Sbucciate), autoprodotto, totalmente diy, nel vero senso del termine in quanto l'artwork e' curato da Luca Saini, voce del gruppo, guidato da brani icona come "Non Senza Mano Cattiva", poesia costruita su invettive punk-hardcore, giri di basso cupi avvolgenti destabilizzano le orecchie. Nel 2003 con l'entrata di Pagliero si apre un nuovo corso per la band torinese con l'uso di synth e campionamenti, e dopo una raccolta pubblicata nel 2005 (Let's Twist Again Like We Did Last Summer 1992-2003) per la Riot Records, nel 2007 il gruppo termine la propria attivita', ma non la loro storia.
Continuando ad essere ancora una goccia di estrema purezza e di ineccepibile attitudine, chissa' che un giorno ci facciano la sorpresa di rivederli dissentire, come trent'anni fa. Nel frattempo continueremo ad ascoltare la loro storia e farci sentire meno soli.
...Ciononostante continuare a perdersi per poi ritrovarsi,
illusi di farsi ancora del bene,
sanguinando speranza,
parole sterili a riempire vuoti dentro di noi,
spiegami il perche' non riusciremo piu' a guardarci negli occhi...

Ms_Antrophy

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