Da quando scrivo di musica, su Punk4Free, una delle tante piccole e grandi cose che mi hanno fatto sentire a casa è stata l'essere ascoltata, non strumentalizzata, letta, senza alcuna limitazione. Perchè d'altronde nel impossibilità di trovare le giuste parole nelle linearità di una società inquinata dal malaffare del quotidiano - ognuno ricerca la propria bolla di sopravvivenza nella ricerca di un nuovo equilibrio, in una sistematica membrana sonora che costruisca il tuo stato emotivo integro e limpido - immune dalla retroattività latente della classe sociale dominata dalla mano nera del capitale.
Si può vivere a lungo raggio con il fiato in corto circuito, si può condurre una vita senza dover affrontare le maree del morire sotto il sole doloso del capitale.
LOIA - [2015] Nodo Alla Gola Questa non è la vita che abbiamo scelto, è la vita che incassiamo, dove continuamente assorbiamo come liquido nelle branchie - fronteggiare alle dinamiche sociopolitiche rimarrà sempre la riserva di respiro sano a nostra disposizione ora e per l'eternità.
Su questa basica predisposizione la controcultura underground, da sempre si è fatta motore matrice nel voler costruire nuovi confini comuni a tutti - la salvaguardia degli spazi pubblici, il sostentamento senza paraculaggine, il trovarsi accanto in una matassa collettiva. Negli anni '80 fu importante creare nuovi confini per rovesciare restrizioni socio/politiche ed anche musicali. Dopo il punk '77, andava proliferandosi un malcontento generale, assorbito da quella generazione, il circuito controculturale italiano e non indosso il punk hardcore, come vestito dimensionale pieno di fascino e di messaggi diretti nelle gengive.
La scuola dei Negazione, dei Wretched ha cullato generazioni di giovani e meno giovani realtà alla ricerca della propria espressività. Figli della stessa rabbia e della stessa fame di far sentire la propria voce, cullati sotto il sole del Granducato Hardcore, dei CCM i LOIA - sono i protagonisti di questa piccola grande monografia, quelli studiati l'avrebbero chiamata monografia, io la vedo più come una retrospettiva in punta di piedi ma col coltello tra i denti.
Di belle speranze ed ardita attitudine a vomitare rabbia contro il disagio della Firenze rurale, fiera di oltranziste dinamiche e perbenista con gli occhi foderati di prosciutto - hanno alle spalle una carriera decennale - vissuto varie vite - bruciato fenici e vedersi rinati nel corso degli anni.
LOIA - [2022[ Sotto La Mia Pelle Un serpente in seno al circuito fiorentino - la loro membrana sonora costruita dentro un pruriginoso interscambio sonoro e concettuale ha cambiato come un iguana pelle, da power trio a quartetto cambiando struttura, con l'entrata di basso e batteria (Luca, Niccolò) perfezionando un estetica che si presentava concentrata in una pellicola punk hardcore - inchiodando i mali dell'uomo come una carcassa su una trave di legno. Le aperture ai registri crust, riff black/death ed escoriazioni monolitiche.
Il materiale dei LOIA è una molotov affogata in una permuta sonora marcata, tratteggiata come corda ed aculeo in una sorta di coreografico messaggio essenziale nel lavoro di scrittura dei testi e del artwork proposto. Rispettivamente Coito Negato (dietro cui si cela Stefano, riffmaker dei LOIA) che attraverso un lavoro di linee, forme disegna come aerografo fotonico riuscendo ad asportarare tutto il magma sonoro e concettuale del gruppo. Pertanto l'unione con i testi di Andrea (cantante del gruppo) una missiva antologica tra la scuola di Heidegger sulla critica industriale e sociale e una tendenza a esprimere la violenza silenziosa del menefreghismo in parole ed accenti, unito alle eulogie dei bassi e dei blast costruiscono la corteccia stratificata ed ineluttabile dei LOIA.
In questo senso la loro produzione discografica che si imbeve sempre di libertà espressiva di attitudine verso l'autoproduzione, una necessità vocazione a costruire, voluta o meno, di un involucro similare, come un processo fotosintetico - un processo di individuazione estatica.
Nodo Alla Gola - primo lavoro uscito nel 2017 per una cospirazione di label indipendenti è un chiodo nella cornea assuefatta dei mali moderni - sul lato sonoro è una motosega di atmosfere punk hardcore/blackned crust viscerale e violaceo una misticanza tra rabbia ed urgenza.
LOIA - [2024] L'Alba Della Preda Sotto La Mia Pelle, uscito a Marzo 2022 per la Italian Extreme Underground - pubblicato a cinque anni di distanza dal debutto - trasuda di tutta la costipazione umanistica, le riserve socio-politiche della pandemia. Un opera che avvalora ogni tesi portata a vita da Nodo Alla Gola. Prosegue, in un certo senso come un contenitore a schermo piatto che riconosce tutta la demagogia politica, economica e sociale di quel periodo. Una sassata strutturata dentro evoluzioni crust - riffing death/thrash scuola Sadus e Bulldozer, blast lineare e ciclopico, riversato dentro 13 tracce contro la paralisi semantica sociale, che racchiudono come un microscopio la realtà, inghiottita nel fuoco di una missiva sonora letale. Pertanto è con il terzo lavoro, L'Alba Della Preda, uscito lo scorso Febbraio in formato tape per la Dio Drone e Teschio Dischi, è un'insidia sonora compressa dentro dieci brani incisivi e vibranti contro le istituzioni e le maestranze socio-politiche. Violenti registri blackned hardcore alternati a slabbrati escoriazioni death/crossover thrash, tupa tupa ferali a pioggia di chiodi di carta vetrata.
Cosa bolle in pentola chi può dirlo!
Ma in questa estate cannibale e afosa abbiamo l'occasione di ascoltare di nuovo la loro produzione.
Veraci e letali - contro lo scolo dei detriti del capitale.
Saluti dalla capitale del male.
Ms_Antrophy

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