Bazzico tra la serigrafia e la cucina, devo ancora ambientarmi, ma e' solo questione di tempo. La mattinata vola e in men che non si dica e' ora di pranzo. Qui non si soffre certo di solitudine; la tavolata e' ben assortita, ecco che prendono posto 15 o 16 persone affamate e stremate dal caldo e dalla fatica. Il mio unico pensiero, mentre divoro la pasta con la zucca (sempre opera della mitica Serena) e' l'imminente partenza per il Lecce HC. Tiro fuori l'argomento per capire quale sia l'organizzazione e l'ora della partenza. Dobbiamo radunarci tutti e partire in carovana in maniera tale da giungere a Minervino prima che cali il sole. Prima che cali il sole, come no!

Lecce Hardcore Fest V

[Sabato 4] Quando siamo sul posto e' gia' tutto buio, e montare le tende diventa una vera e propria sfida con la luce e con le pietre che seguono gli spostamenti dei picchetti della mia tenda. Sudata come Bear Grylls nel deserto del Sahara a mezzogiorno mi avvio all'entrata.
Dimentico immediatamente le fatiche e saluto Bifolco, Culedda e Enrico. Abbracci, sorrisoni e pacche sulle spalle prima di entrare e buttarmi a capofitto...nel cibo!
Cena iperpugliese e prezzo iperpopolare! Frise con pomodorini! Mangio in solitudine sotto un albero in cerca di relax e fumo qualche sigaretta.
Eccoli! Gli Arteria! Saluto i ragazzacci di Vicenza e anche quella testa calda di Bosco, che inspiegabilmente ha la tenda vicina alla mia.
La serata sta entrando nel vivo, anche se Paska e' ancora troppo tranquillo mentre dispensa birre al bar. Non c'e' molta gente, ma i problemi sono altri. Ecco che si diffonde la notizia della consueta visita sbirresca.
Io e Tarrix, curiosi come due scimmie, ci avventuriamo tra gli ulivi per sondare la veridicita' della notizia; tutto tace, tutto e' tranquillo. Gia' nella scorsa edizione i simpaticoni in divisa hanno tirato brutti scherzi, sabotando le indicazioni per il festival e improvvisando posti di blocco a tradimento. Ricordo ancora la voracita' con cui perquisivano il mio marsupio e la delusione dipinta sui loro volti quando non trovarono nulla di compromettente.
A far luce sui nostri dubbi arriva Bifolco: quelli che tutti credevano essere poliziotti in borghese erano solamente due tipi capitati li' per caso, forse troppo lindi e pinti per sembrare arco'r kids; in tempi come questi anche il minimo sospetto deve essere verificato e nulla puo' essere lasciato al caso. Per fortuna l'equivoco si risolve in un batter d'occhio.
La ciurma tarantina e' ben nutrita e per un attimo la abbandono al bar. Giro tra le distro con la solita aria spersa e scambio qualche parola con il salentino Albergo che mi mostra la sua reflex nuova di zecca.
Finalmente si inizia.
La gente che attanaglia il palco si dirada per lasciare posto ai Kazamate, band con voce femminile. A dirla tutta non mi lasciano molto soddisfatta, ma credo che ci sia del buon materiale su cui lavorare; ad esempio carina la voce della ragazza, che presenta non poche potenzialita'.
Giusto il tempo di qualche scatto e torno a bighellonare.
Il secondo gruppo, i Kashtyma, non li capisco minimamente. C'e' troppo metallo nelle loro anime e io sono allergica ad artiglieria cosi' pesante.
Ad esaudire le preghiere delle mie orecchie arrivano gli Arteria, con il biondissimo Max. Ora si' che si ragiona! Hc bello spinto, disastro sul palco ed energia da vendere.
Seguono i Neid, che non deludono le mie aspettative e ci stanno dentro come di consueto.
A risvegliare gli animi infuocati dei leccesi, pero', riescono solo i NonToccateMiranda, che giocando in casa scatenano il putiferio (misurabile dalla quantita' di polvere che si solleva da terra).
Albergo (chitarrista) sfoggia tutta la sua agilita' in salti memorabili, Mirko (cantante) si scaglia nella folla in preda a qualche divinita' del post-hc. La risposta della folla e' eclatante: stage diving, sudore e labbra che si muovono a ritmo di musica. Mentre sono in azione con obiettivo e flash ecco che giunge l'elemento di disturbo Culedda, che tenta ripetutamente di sottrarmi la Nikon.
E' il momento dei Frode, ma dopo aver realizzato qualche scatto torno a fare salotto al bar, dove vengo presa in ostaggio dai salentini, che sembrano non capire l'espressione io non bevo. Il livello alcolico (degli altri) e' oramai alto e io me la spasso alla grande.
Tra un tupa e tupa e l'altro sono arrivati anche i Mud, che suoneranno domani, e ancora una volta mi sento completamente a casa.
Il Libro Di Rut e' sul palco, non mi dispiacciono per niente, ma sono troppo stanca per poter tendere con attenzione l'orecchio; preferisco lasciarmi travolgere dal'euforia alcolica degli altri e dalla notte, che ancora una volta nasconde l'alba all'orizzonte.
E' mattina quando apro la tenda per dormire e il caldo e' gia' molesto.

[Domenica 5] Poche ore dopo sono gia' in piedi, costume munita e pronta ( si fa per dire) per andare al mare. Io odio il mare, il sole, la sabbia, le pietre...insomma odio. Eppure mi convinco che un po' di tintarella e' sempre meglio che passare l'intera giornata in solitudine sotto un ulivo a leggere L'Assomoir.
Le tre auto made in Masseria partono, con un ospite d'eccezione: Paska! Risorto dalle ceneri della serata precedente, si unisce alla scampagnata marittima in programma. Direzione Baia Dei Turchi, ma prima sosta ristoro e Wc in paese.
Inondiamo Minervino con la nostra stupenda presenza, e difatti se ne accorge anche il fornaio, che prendendoci in simpatia ci offre vino, taralli e acqua (quella buona del suo pozzo personale); non contento ci invita nel suo negozio per una piccola jam session! Fosse stato per me, l'avrei caricato in macchina e portato con noi!
L'aria e' rovente e Tarrix, che e' alla guida, suda in maniera preoccupante. Fortunatamente raggiungiamo il mare dopo non molto e trascorriamo qualche ora in totale ammollo nell'acqua della bella Puglia. Sulla strada del ritorno immancabile e' la sosta in paese dove faccio rifornimento di tabacco e di patate al forno, desiderio culinario che da giorni mi ronza in testa.
La sosta pre-concerto all'accampamento e' letale per tutti, ogni tarantino sprofonda nel sonno piu' becero e io sola, mi ritrovo a calcare il suolo del Lecce HC. La serata, oltre che con le mie favolose patate, inizia con la proiezione di un documentario (di cui non ricordo il titolo) avente come argomento lo spaventoso sistema di consumo che ha costruito l'uomo. I temi trattati erano diversi, ma mi e' parso di capire che il fulcro centrale fosse questo. Mi sposto nell'angolo distro, mossa dalla necessita' di passare del tempo con Ilaria, che sorprendentemente sobria, siede alla distribuzione dei Mud in attesa di suonare. Non mi dilungo sulla natura delle conversazioni trattate, sono le solite robette da donne: uomini, vestiti, scarpe, cucina...niente di piu'.
Poco a poco spunta qualche tarantino assonnato, ma sono apparizioni davvero rare: solamente i concerti li riporteranno in vita. La noia mi assale. La stanchezza mi rende impaziente e indisponente, ringhio come i cani.
Forse iniziano a suonare, forse. Stanno giocando a morra cinese per decidere la scaletta? Ah no, ecco.
Udite udite...primi i Ruggine! Da Milano in pienissima forma!
Aprono davvero in bellezza la serata e ne sono davvero felice, anche perche' non avrei sopportato che una persona cosi' gradevole come Jerry suonasse in un gruppo mediocre. Pollici in su per i Ruggine! La programmazione e' in continua ascesa e salgono sul palco i padroni di casa, i loschissimi, insomma i Loscos' Brigade! Culedda mi raccomanda circa 56 volte di fotografarlo, mentre Paska si appresta a posizionarsi in prima linea, da serio veterano del pogo!
Ok, ora devo avvalermi dell'aiuto dell'elenco dato che accadono due avvenimenti davvero degni di nota durante il live dei leccesi:
  • un memorabile featuring di Paska;
  • un altrettanto memorabile stage diving di Jerry.
Vi dico solo che la polvere in circolo era tanta e se avete letto fino ad ora il report con attenzione, trarrete le correte conclusioni!
Stanchezza che va, stanchezza che viene. Ai Ferri Corti tengono le mie palpebre aperte. Due scatti agli Essere e torno a vegetare dietro alle distro.
Ecco i Mud che si preparano. Partono e la gente e' gasatissima. Tra tutti spicca Porro, capobanda della presabenanza.
Mauro (il cantante) salta e io lo fotografo. Ahahahaahahah, vabbe' tralasciando le banalita' devo dire che i Mud coinvolgono la folla non solo grazie al sound deciso che in tutti questi anni hanno sviluppato, ma anche grazie all'acquisto di Ilaria al basso, che io amo alla follia.
Dopo un po' di adrenalina made in Abruzzo, ecco gli SxFxCx. Gia' pregusto il ritmo ska di "E' Stato Lo Stato", pezzo che ovviamente non faranno. A dire la verita' suonano qualcosa come 5 brani e vanno via.
Momento epico della serata: Tarrix che correndo arriva a fine live dei pugliesi affermando di essere stato svegliato da "Goal". Eh caro Tarrix, chi dorme si perde i pesci e tutto il resto! Sempre piu' distrutta con il braccio destro e' dolorante sotto il peso della macchina fotografica; sono felice che siano rimasti solo due band in scaletta.
Gli Oss!. Cosa posso dire di male su questo gruppo? Aiutatemi a trovargli qualche difetto! A dirla tutta speravo di vederli all'opera con tutte e tre le chitarre, ma anche a questo giro non sono cosi' fortunata. In ogni caso lasciatemi commentare gli assoli di basso di Caciotta con queste parole: Che bomba!
A chiudere la serata i Bad Trip e i pochi coraggiosi ancora in piedi. Non so dire che genere suonino, chi siano e nemmeno se sul palco ci sia un violinista ad accompagnare la loro musica. Mi scuso i ragazzi della band ma lo svarione mi impedisce di capire.
Nella confusione da sonno piu' totale incrocio Bifolco per quattro piacevoli chiacchiere. Ancora una volta l'alba. Tarrix scorrazza pimpante tra il bar e le distro rigenerato dal pisolino notturno. Dannato dormiglione.
Dal canto mio credo che sia giunta l'ora di donare riposo alle mie membra, ma prima di entrare in tenda mi guardo alle spalle e saluto con un cenno del capo il Lecce HC. Anche quest'anno e' passato troppo in fretta. Domani si riparte.
Come dei rottami andremo a Gallipoli, a portare scompiglio in un ambiente che non conosce molto bene il disagio. Bad Side toccati i coglioni, la ciurma sta per arrivare!
Nana

.FOTO.

.NOTA.
Mi scuso per le virgole messe a cazzo, la lunghezza, i particolari di cui non ve ne fotte niente.
Ringrazio tutti quelli che hanno allietato le mie gornate, tutti i tarantini e non che erano con me, Gibbino, e il ragazzo della distro dei libri di cui non ricordo mai il nome (Antonio forse).
Inoltre un bacione in fronte a Bifolco, Enrico e Culedda ed a chiunque si sia sbattuto per organizzare un evento del genere: non e' facile, soprattutto con il caldo che c'e' in salento.
Inoltre un saluto ad Albergo, sempre e comunque.
Ossequi!