Per nostra salvezza, ancora abbiamo quella piccola libertà di parola senza venir trucidati - anche dando il piccolo esempio davanti alle generazioni che nascono che più ti fai intimidire dal peracottaro di turno e più sprechi il tuo tempo.
Su questa base la controcultura dal basso ha sempre avuto quel compito che ha ben svolto di movimentare certi valori assopiti per partorire essere umani spinti da una ragione virtuosa e propulsiva. E i Soviet Order Zero - fanno sicuramente parte di quelle realtà che hanno indossato il testimone del punk hardcore degli anni '80 portandolo avanti come una torcia, anche nell'onestà di creare una scintilla, una spinta umanistica. Depositari di un punk hardcore basale che si alimenta di registri new wave/alt rock.
Attivi dal 2015 - portano avanti la loro predisposizione onesta nel non darsi mai un limite - uno dei pochi gruppi a saper miscelare il punk hardcore old school con sperimentazioni sonore ad alta quota. A distanza di tre anni dall'ultimo lavoro: uno split con un gruppo bello incazzato i Minoranza Di Uno, nell'anno horribilis 2020, sono tornati lo scorso anno impugnando penna e strumenti sempre pronti ad esprimersi al meglio, con I I I. Registrato e mixato e masterizzato da Carlo Altobelli al Toxic Basement Studio, l'uscita del disco era accompagnata da un libro Disegni Matti - che è un bellissimo modo per testimoniare quanto sia importante ricercare la propria espressività senza mezze misure.
Attraverso nove tracce questo disco manifesta l'occhio realista del gruppo milanese, che riesce a raccontare dentro testi in lingua madre la realtà circostante nei suoi piccoli e grandi dettagli. Riuscendo a fondere ed alternare passaggi crossover thrash metal, al punk hardcore poetico al post punk con l'aggiunta di synth.
Sulla carta potrebbe sembrare un minestrone ed invece è pura peculiarità. La chitarra e la batteria di "Brucia" belle pastose e decisamente thrash metal creano una presa al brano nella sua interezza che, grazie alle fenditure createsi tra voce e sezione ritmica, si gonfiano in una deriva che miscela il punk hardcore ad un crossover thrash. Della stessa medesima anima, "Essere Idoneo" che disegna una simmetria tra il punk hardcore poetico e corale che si imbeve di riff pesanti e monolitici e stop and go da pogo assicurato.
La loro scrittura è ben lineare e decisa a tratti ricorda quel punk poetico dei Kina dove in brani come "Mondo Alla Deriva" - intarsiato con riff e tupa tupa voluttuosi, c'è spazio anche per una spiccata deriva post punk nel brano, testimonianza di come il gruppo riesca ad essere molto aperto, senza trascurare nulla. "Per Un Momento", brano che fa da chiusa al disco, ha un intro post rock guidato da un cantato molto sentito, quasi recitato che assorbe ogni parola nei riff e nella batteria usata quasi come fosse una stessa unica cosa.
È un disco che convince sin dal primo ascolto, lo trovo molto coerente sia verso la loro natura hardcore che nelle aperture sperimentali. Dove onestà intellettuale e musicale vanno a braccetto anche grazie ad una produzione ricercata e poetica.
Un piccolo grande respiro nell'epoca delle parole al vento e dei cliché musicali.
Ms_Antrophy
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.TRACKLIST.
01 - Brucia
02 - Nessuna Concessione
03 - Essere Idoneo
04 - Quanto In Fondo E' Strano
05 - Come Grandine
06 - Mondo Alla Deriva
07 - Ancora Diverso
08 - Sulla Via Del Ritorno
09 - Per Un Momento
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