Quando C'Era Silvio - Storia Del Periodo Berlusconiano [2006]
Regia di Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani
So bene che non e' propriamente anarchico mettersi a dare consigli di voto a destra ed a sinistra ma credo che ci siano dei momenti di disgrazia paradossale nei quali tocchi tapparsi il naso ed andare a dare la nostra preferenza alla meno peggio delle parti.
Ve lo sarete gia' sentiti dire centinaia di volte e ne avrete gia' le palle piene ma questa volta, se ce ne stiamo a casa, rischiamo di passare, come dicono saggiamente alla Malatempora, da un regime rosa, velato di nero, ad un regime nero come la pece che forse forse manterra' qualche sfumatura di rosa mediatico.
Uno scenario da esilio immediato. O noi o loro. Anche perche' ormai, a noi, ci vogliono mettere in galera con qualunque scusa.
Uccidete La Democrazia! [2006]
Regia di Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani
In italia i giornalisti veri, quelli di una volta, quelli che dicono le cose come stanno e come vanno dette, li cacciamo dalla tv, li licenziamo o li vogliamo sbattere in galera.
Come questo Enrico Deaglio, direttore di Diario, che gia' ci aveva intrattenuto con Quando C'era Silvio, il documentario sulla straripante figura di Silvio Berlusconi.
Questa volta, con Uccidete La Democrazia ha fatto un po' di giornalismo investigativo, vecchio stampo, da telefilm, dando vita ad un film semplice, illuminante e pieno di prove inconfutabili.
Perche' in questo caso, oltre ad un buon numero di persone, sono i numeri a parlare. E quelli difficilmente mentono.
Cio' che mi lascia perplesso e' il fatto che, a seguito dei prevedibili attacchi di rabbia degli sbavazzanti cani del centro destra, che si vedono ancora una volta criminalizzati con un buon numero di argomentazioni, la sinistra non si sia neppure sprecata a tentare di difendere il povero Deaglio, reo solo di aver fatto bene il suo mestiere, per altro a favore unico dell'attuale maggioranza.
Una Scomoda Verita - [2006] Al Gore e Davis Guggenheim
Ecco la differenza tra sapere le cose e vederle. Tra sapere che la terra sta bruciando e vederla bruciare, vedere i ghiacciai spaccarsi e sciogliersi, i laghi sparire, le specie estinguersi per non ritornare mai piu', gli isolotti tropicali sommersi e le popolazioni traslocate da una parte all'altra del globo.
Questo e' un film/documentario con un grosso impatto visivo ed emotivo, il che non stupisce considerando che ci viene recapitato da Al Gore, ex vice-presidente degli USA e politico di lunga data, che sa come impressionare noi volgare plebe. Ed in questo caso, impressionare e' l'unica cosa rimasta da fare. I fatti li conosciamo. Gli effetti li stiamo subendo sulla nostra pelle. I dati piu' o meno li sappiamo, anche se il buon Al ce ne mostra di altri, nuovi ed ovviamente inquietanti.
Questa e' la nostra guerra fredda. Questo e' il nostro "No Future". Anche noi, come nel '77, possiamo vivere convinti che il mondo finira', perche' e' proprio cio' a cui andremo incontro, a detta degli scienziati.
Johnny Mnemonic [1995]
Regia di Robert Longo
Johnny Mnemonic e' uno dei piu' famosi film Cyberpunk usciti nelle sale, ispirato all'omonimo racconto di William Gibson, contenuto nel libro "La Notte Che Bruciammo Chrome".
Il protagonista, Johnny, un giovane Keanu Reeves pre-matrix, e' un corriere mnemonico che vive in un 2010 disastroso, nel quale la terra e' devastata da un virus, la NAS, sindrome da attenuazione del sistema nervoso o "tremore nero", di natura ignota, che ha infettato meta' della popolazione mondiale e non sembra avere cura. Johnny ha cancellato parte dei propri ricordi per fare spazio ad un impianto neurale da 160 gigabyte, nel quale i suoi clienti caricano e scaricano dati riservati e criptati, che lui dovra' portare all'acquirente di turno. Il tutto, ovviamente, nella totale illegalita'.
Il film racconta l'ultima corsa di Johnny, che si ritrova in testa, suo malgrado, 320 gigabyte di dati provenienti dalla Pharmacom, la piu' grande multinazionale del farmaco del futuro, che basa gran parte del suo ricavato sulle cure per attenuare i sintomi della NAS.
Nirvana [1997]
Regia di Gabriele Salvatores
Un film cyberpunk italiano. Come a voler dire che non facciamo solamente cazzatone di natale, cine-mattoni insopportabili sui problemi amorosi e le crisi esistenziali degli adolescenti medio-borghesi (in estinzione) o documentari su Berlusconi.
Ed un film cyberpunk con le palle, tra l'altro.
In Nirvana di Gabriele Salvatores troverete tutti i crismi del genere: multinazionali giapponesi del software, mafiosi di ogni genere, impianti oculari e celebrali, chip di credito, cyberspazi tridimensionali, costrutti digitali dotati d'intelligenza artificiale, vecchie droghe futuristiche, case parlanti (ed anche un filino stronze), bordelli thailandesi, senza dimenticare ovviamente hackers, angeli e virus. Il tutto sfruttato al meglio, non semplicemente buttato li' nel mezzo, come in altre pellicole simili.
Nazirock [2008]
Regia di Claudio Lazzaro
NaziRock e' un film-documentario di Claudio Lazzaro che sta facendo molto parlare di se' per le minacce di denuncia ricevute da Forza Nuova, che ne impediscono di fatto l'uscita nelle sale cinematografiche. Per questo motivo si stanno moltiplicando le proiezioni "autonome", nelle facolta' universitarie, nei centri sociali ed in altri luoghi d'informazione e di ritrovo.
Il regista, gia' autore di Camicie Verdi: Bruciare Il Tricolore, che cerca di far luce sul vero volto della Lega Nord, ci propone un lungometraggio sul neo-nazifascismo in Italia, imperniato sulla scena musicale che sta alle sue spalle.
Vengono mostrate, soprattutto, le giornate del Campo D'Azione, annuale manifestazione di pochi giorni, nella quale i principali movimenti di estrema destra si ritrovano per discutere dei propri ideali, raccontarsi aneddoti di militanza, assistere ai concerti ma anche cimentarsi in prove da "veri uomini", come la piu' classica delle gare a braccio di ferro.
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